21 gennaio 2011

Il vuoto


Normalmente, quando ho questa strana sensazione di vuoto interiore mi aspetto di scoprire una nuova strada da percorrere.

Il percorso di miglioramento tecnico di un disegnatore è fatto di alti e di bassi.
Quando sei sugli "alti" stai vivendo un tuo periodo di "grazia" e sei contento di quello che fai, ma sai, però, che prima o poi dovrai porti delle domande che ti faranno precipitare.
Quando sei sui "bassi", vivi sensazioni di profondo disagio nei riguardi, anche, dell'impugnatura stessa della tua matita. Ma sai che sta per arrivare, per te, il momento in cui capirai delle nuove cose.

Per me è come precipitare di continuo, peggiorare sempre di più, fino ad arrivare ad un punto che pensi: "se domani sono ancora così giuro che mollo tutto". E' quando arrivi a pensare questa cosa che, domani, sarai 10 volte più bravo.

E non ci potrebbero essere solo "alti", o solo "bassi", è l'oscillazione che ti mette in moto e ti fa andare avanti.

Dentro sento come quel vuoto che dovrebbe portarmi a qualcosa di più grande, e ogni volta il vuoto è più vuoto e le conquiste sono più ardue.

L'importante è avere fiducia in se' e magari non ascoltarsi troppo.

12 commenti:

  1. aaah la conosco questa giostrina! mi ci stavo per buttare giù dalla finestra tre giorni fa, prima di una scadenza.

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  2. prima di una scadenza!? davvero? strano!, io quando sono "in scadenza" fortunatamente non riesco a pensare a queste pippe...:) di solito il vuoto mi viene nei periodi vuoti, e ne incamero il più possibile per andare in apnea fino alla prossima consegna. E poi via si riparte!!! :)

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  3. difatti era il "vuoto" classicissimo da periodo morto, solo che si è stiracchiato bene bene fino ad avvicinarsi ad una consegna li mortacci sua!

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  4. ohnnnnòòò...in questo caso è proprio la situazione peggiore allora! quando si stiracchia e "sfora" nelle scadenze, diventa proprio una cosa incontrollabile!!
    ti sono vicino Ilaria!:D

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  5. "Per me è come precipitare di continuo, peggiorare sempre di più, fino ad arrivare ad un punto che pensi: "se domani sono ancora così giuro che mollo tutto". E' quando arrivi a pensare questa cosa che, domani, sarai 10 volte più bravo"

    ...io il giorno dopo , di solito sono peggio, e poi ancora peggio .... e quindi, dopo sette glunghi giorni di questi peggioramenti quotidiani penso:" Azz... com'ero bravo una settimana fa...." e poi si riparte....


    I v a n

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  6. Non credere che non succeda anche a chi scrive... A me ultimamente succede quando sto per iniziare un lavoro. E il motivo principale lo so: quest'estate gli unici veri giorni di vacanza sono stati 5 e quest'inverno 2. E prima di aprile non avrò sicuramente un momento di tregua.

    Alle volte mi sembra che l'entusiasmo per questo lavoro mi abbandoni, ma poi mi ritrovo di colpo ad avere diverse idee per qualche progetto senza alcuna certezza ma totalmente "mio"...

    Il fatto è che siamo "creativi", abbiamo bisogno ogni volta di cose nuove da fare... Io penso che l'equilibrio lo troverò quando riuscirò:

    - in parte ad avere del lavoro "di routine", sempre quello e "rassicurante" da un punto di vista economico e mentale (meno fatica a imparare come farlo, ecc)

    - in parte invece sempre cose nuove e totalmente mie, che mi richiedano magari più fatica ma che mi diano soddisfazione.

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  7. Comunque tu hai delle cose nuove che stai sperimentando (v. DeepComix), dovresti tenerti sempre un angolo di mente e di tempo per sperimentare cose nuove! Pensa che lo fai per il bene dell'Umanità, e vedrai che la voglia ti torna! Prendi la tovaglia e mettitela a mo' di mantello, magari!

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  8. Ciao Manu.
    Sempre se ho inteso bene quello che dici.

    Dopo un sacco di tempo che ci penso, credo che una delle cose migliori che si possa fare per disegnare serenamente è:
    imparare a non fare confronti
    (tra quello che si fa e quello che fanno gli altri)
    Questa credo sia l'unica cosa che permette di crescere godendosi quello che si fa senza "sentirsi male" (ma anzi proprio l'opposto) pensando a quello che già c'è.
    E di potersi anche gustare le cose belle degli altri.
    Poi ci vuole anche senso (auto)critico, ma questo non dipende dal confronto con gli altri, ma bensì dall'apprendimento "positivo" che avviene guardando l'esterno (appunto, gustarsi le cose).

    E, nel dubbio, seguire l'istinto.
    Come Obi-Wan insegna.

    Sempre se ho capito bene.
    ciao!

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  9. Ciao Max!!! :)
    si ho capito quello che intendi!...non è questo il caso...ma di sicuro farò tesoro del tuo consiglio, perchè mi capita spesso di pensare ciò che mi hai descritto! ;)

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  10. Si, a volte non ce ne si accorge nemmeno.

    Ma allora che è sto vuoto...
    Non è la conseguenza di una somma di disagi?
    A me pure sembra di averlo provato, sensazione terribile davvero.
    A me viene da pensare che se uno si sente a disagio con qualcosa che fa, è proprio perchè in quel momento sta facendo un confronto, sentendosi insufficiente.
    Invece il bello sta proprio nello scoprire le cose senza porsi problemi, come quando eravamo piccoli. Eravamo delle spugne senza fondo.

    Ma forse son fuori strada.
    zao.

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  11. no, non sei fuori strada. E' che ci sono anche problemi più "concreti" diciamo, di cui non posso parlare qui nel blog! ;)

    magari un giorno quando faremo due chiacchere! ;)

    comunque grazie!

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  12. ah beh, ok, no quello è proprio un capitolo a parte, siamo d'accordo.

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